giovedì 17 febbraio 2011

tornati

tutto finisce, o meglio passa. 15 giorni sono passati e poi siamo tornati a acsa in un aereo semi-vuoto. Erni si e' sdraiato e ha dormito tutto il viaggio. Sul volo ho visto un film americano, l'ennesima storia vera di uno rimasto per giorni incastrato nel nulla senza cibo e acqua, solo che per liberarsi alla fine il protagonista decide di amputarsi il braccio con un coltellino svizzero.... mi e' venuto il vomito e nel cesso del boing sono sbiancato e stavo per svenire, fortuna che avevamo con noi ampia scorta di caramelle zuccherose e torroncini, cosi' la glicemia e la pressione sono risalite. Non sono poi cosi' impressionabile, penso sia la prima volta che mi capita una cosa del genere... l'età? la quota? il ritorno?

domenica 13 febbraio 2011

notte dopo la pioggia












sono andato al cinema con tikkei, all'uscita non pioveva piu', faceva meno freddo e le luci di Monk kok illuminavano il buio a giorno. Bello. gente per strada, bettole che friggono carne e strane polpette, uomini che giocano a ma-jong e a carte, c'e' vita sempre, qui. Nell'ascensore del 15esimo piano per scendere in strada una mia coetanea ha mostrato evidente fastidio per la mia vicinanza e mi ha dato le spalle come schifata (eravamo in tanti, che dovevo fare??? e giuro che non puzzavo), anche questa è vita, qui... di continuo si puliscono le mani e si mettono mascherine sulla bocca per non essere infettati... ma da chi??? da loro stessi... "oh signore, dammi la mia ossessione quotidiana e saro' salvato"

domenica di pioggia


Oggi piove e fa abbastanza freddo (anche perche' qui in casa non ci sono i riscaldamenti). Fuori ci saranno 13 gradi a dir tanto, umidi. Sono a casa con erni. Ora lo porto alla sala giochi del centro commerciale a buttare via un po' di dollari di HK. Dovevamo andare io e lui al Wet-land-park per vedere i coccodrilli, ma visto il tempaccio rimandiamo a domani mattina o a mai piu'. Una tranquilla domenica mattina in casa (30 mq) con la vicina che suona di continuo il violino (per lo meno e' brava).

sabato 12 febbraio 2011

All's Well End's Well 2011

Alle 15,30 sono entrato a caso nel cinema di Sha Tin, (multisala nel centro commerciale enorme della città) e l'unico spettacolo che davano in quel momento era un film di Hong Kong a tema festivo del capodanno cinese... gia' mi aspettavo una vaccata in stile vanzina...
"All's Well End's Well 2011", una piacevole sorpesa. Cinema pieno, ogni eta', anche qualche bambino. Una commedia degli equivoci, in cui pero' si ironizza sul macho man e si introduce la tematica gay nell'immaginario cinese di HK, ambiente non dei piu' aperti, direi molto simile al sud italia.
Probabilmente come inevitabilmente sta accadendo un po' dovunque, la figura dell'uomo duro e puro sta iniziando a stancare e cosi' si tenta di introdurre la componente piu' sensibile e raffinata maschile. l'uomo come possibile amico e confidente della donna, quasi suo pari e non solo maschio che protegge e difende. In ogni caso molto carina l'idea di usare l'idea del trucco (cosmetico) come maschera sociale e come necessità di usare la maschera per raggiungere i propri scopi ma per poi rigettarla di fronte a se stessi e a colui/colei a cui si tiene realmente. Dimenticavo: il film prende due attori famosi di HK e gli fa impersonare la parte di due truccatori famosi, uno dei quali finge di essere gay per mantenere il posto di lavoro. Una ricca miliardaria li assume come direttori della propria azienda cosmetica e da li nascono tutta una serie di vicende e gag che porteranno all'inevitabile lieto fine. Bellissima la scena in cui i due protagonisti si fronteggiano al suono di mascara e rossetti ripresi come nei film di Sergio Leone. (Una delle attrici del film mi ha ricordato molto una cara collega del passato! tanto per rimanere in tema con le somiglianze della giornata)

dim sum a sha tin


Questi ultimi quattro giorni siamo ospiti di Tikkei, ci ha lasciato il suo appartamento a Sha Tin, una città di Hong Kong, nei nuovi territorio, a circa 30 min dal centro. Un quartiere di oltre 100.000 abitanti, con vari centri commercili, il fiume, un parco, un museo e un templio importante.
Di mattina siamo stati invitati a mangiare i Dim Sum in un ristorante a forma di nave di 4 piani nei week-end preso d'assalto dalle famiglie al completo (6-8-12 componenti per volta). Il Dim-Sum sta ai cinesi cantonesi, come il Sushi per i giapponesi: si mangia insieme e sempre al ristorante, non si fa in casa.
Di pomeriggio Tikkei e sua madre hanno curato ernesto al parco giochi e io sono andato due ore al cinema da solo, mentre oneli acercava di fare shopping a Mon Kok, senza riuscirci perche' spaventata dalla contrattazione (si parte da 100, si rilancia a 20, minacciando di andarsene e dopo varie contarttazioni miracolosamente il prezzo si assesta su metà della partenza o anche un terzo), è la regola, chi non contratta è pazzo... ecco onelia non e' fatta per la contrattazione quindi e' tornata a casa a mani vuote!
Poi sono andato a recuperare ernesto allo snoopy world trovando una Tikkei spossata e provata dalla vita... l'ansia della responsabilità e l'energia di Ernesto l'hanno messa a dura prova e di sera, al ristorante coreano, riusciva solo a rispondere a monosillabi! povera.... :-P (in compenso ha guadagnato innumerevoli punti con ernesto, visto che gli ha comprato un sacco di roba, gelati, caramelle, ciabattine di plastica, vari gettoni per i videogiochi un una sala giochi per bimbi e vari giri sulla barchetta allo snoopy world, ossia un playground per bambini a tema snoopy, pagato e mantenuto dal centro commerciale)

DIM SUM
è il festival degli antipasti cinesi (ma cantonesi): di tutte le forme, consistenze, colori e materie prime.... si mangiano tutti insieme, in famiglia (famiglie allargate) in ristoranti grandi come stazioni dei treni, con centinaia di persone festanti, urlanti, e camerieri bruschi che corrono di qui e di la portando cestini di bambu contenenti i dim sum. E' un occasione di incontro e noi abbiamo incontrato i genitori di Tikkei, scomprendo che la mamma di Tikkei assomiglia molto sia nei modi che nella fisonomia alla mamma di Alessandra.

venerdì 11 febbraio 2011

jacuzi

a macao, in albergo, girano ragazze semi nude, con cosce bianchissimi a disposizione di uomini dal portafoglio stracolmo. tutte hanno il seno gonfio, rifatto, pronto ad esploderti turgido in faccia. sono alieni, senza espressione, imitazione di film famosi e di un immaginario sessuale condiviso. Contemporanee Suzie Wong, apparentemente senza piu' ingenuità. In uno degli innumerevoli ristornti dell'hotel/casino Lisboa  c'e una cameriera giovane, carina, dal seno quasi invisibile, con la divisa rosa del ristorante. Sorride subito ad erni e appena puo' passa dal tavolo per toccare erni sulla spalla. Lui fa il timido ma poi la cerca, perche' gli piace, perche' non puo' non piacere quel volto sorridente e giocoso, apparentemente ingeonuo.
ora, a distanza di 12 ore, erni sta facendo l'idromassaggio in camera, ma ha paura delle bolle, cosi' si opta per una semplice doccia.

giovedì 10 febbraio 2011

Macao

per ora macao ha significato lunghe code alla dogana Cinese, poi a quella di Macao (anche se e' sempre Cina, e' una zona ad economia speciale, quindi per accedere anche i cinesi stessi devono avere il passaporto), e infine alla reception dell'albergo: Hotel Lisboa, uno dei primi casino' di Macao. La stanza si e' dimostrata spettacolare come si puo' vedere dalle foto. Kit bagno hermes, mini-bar free, televisione al plasma da 46 pollici panasonic, letto king-size e salottino. Per l'ultimo albergo della vacanza abbiamo voluto provare lo sfarzo decadente dell'ex-colonia portoghese, ora nouvelle Las Vegas d'oriente (stanno duplicando i grandi alberghi di Las Vegas, qui.... medesimi capitali, medesimo business, cambiano solo le fisionomie dei principali consumatori-giocatori.






mercoledì 9 febbraio 2011

in fila

a HK abbiamo fatto una fila di 2 ore e mezza o piu' e non c'e' stato alcun problema: tutti in ordine, tranquilli e rassegnati, le file a tornanti delimitate solo dalle classiche corde tirate e fissate a paletti di plastica.
a Canton abbiamo fatto una coda di 30 min per salire alla canton Tower.... be', tutta un'altra esperienza. Pesanti e corpose transenne di metallo delimitavano la coda (in modo da impedire il superamento), gente ammassata e gewnte che tenta di continuo di superarti in modo spudorato e lo fa. gente che sclera e si mette a sbraitare.
a) Un uomo in giacca, distinto, supera la coda (forse perche' gia' aveva i biglietti), un gruppetto composto da figlio, padre, nonno, lo bloccano e iniziano a bisticciare... alzano la voce, si lanciano sguardi di un'aggressività repressa da far spavento (subito onelia si agita e mi dice di prendere erni in braccio)... in effetti fanno paura... ma poi è solo scena... non lo vogliono far passare e lo bloccano, lui non perde la calma e parla parla parla.... poi urla e muove l'indice minaccioso davanti alla bocca e verso di loro... poi arriva qualcuno dello staff che lo fa passare e i 3 allora iniziano a battere le mani come per dire "bravo!, bravo! e adesso ti senti piu' forte???"... come avrei fatto io!!
b) mentre accade questo e noi osserviamo divertiti/preoccupati, un "simpatico" giovinastro  ci passa davanti, ci guarda e ride. :-(
c) finalmente arrivati alla posta d'ingresso con il "vigile" a pochi passi da noi. il simpatico giovinastro di prima si gira di scatto verso di noi e urla qualcosa che suona tipo "shit"... e chi se lo aspettava! la guardia si accorge della nostra espressione stupita/preoccupata... corre da noi e in inglese dice: "no, no, he don't say "shit", it's a cantoneese word that has the some sound"... pero il giovinastro si gira di nuovo e la ridice... ce l'ha con il fato? con la coda? boh...
d) finalmente entrati, il tempo di metterci in coda per l'ngresso finale... si sentono delle urla, voci femminili che strillano, interminabili e voci maschili risolute e brevi. Succede che un gruppo di 3 donne è entrato dall'uscita di sicurezza, le guardie le hanno subito bloccate e queste si sono messe a urlare. le guardie le fermano ma loro si divincolano e fronteggiano urlanti gli uomini con il solito dito indice minaccioso davanti alla bocca. le donne afferrano le guardie per la giacca, li strattonano, quasi gli strappano i vestiti e queste cercano di ignorarle ma di non farle procedere... infine arrivano i rinforzi.

un incontro

nel immneso parco del memoriale a non so quale personaggio storico della cina (prima di mao e prima dei comunisti) abbiamo fatto conoscenza con "U-pin" o "Upim"... una ragazzina 14enne con due fratellini di 3 e 5 anni e madre e padre. Abitano a qualche ora da Canton. I due genitori hanno prima partorito lei (femmina), poi la sorellina e infine il maschietto... il padre ci guarda e orgoglioso fa segno di "3" con le dita e noi gli diciamo "bravo!".
Sono anomali: sono belli, in particolar modo il padre e i 3 bambini. La ragazzina e' alta, slanciata, una bel viso e un sorriso cordiale, la bambina di 5 anni è timida piu' di ernesto ed e' molto carina, il bimbo assomiglia al padre. Vestono bene, sono ordinati e sono in gita turistica a canton (in 5 e non in 20 con tutta la tribu). La ragazzina parla poco inglese e non sa dove si trova l'Italia, quindi arriva il padre con il cellulare e ci mostra un acartina dove l'europa e' microscopica. Abbiamo fatto conoscenza perche' vogliono fare l afoto del bimbo piu' piccolo con ernei... ci proviamo ma erni si nasconde. La ragazzina ha una voce rauca, mi piace, ha 14 anni e per quanto sia geneticamente femminile (mani affusolate, lunghissime, viso piccolo e aggraziato) la voce la rende maschile, un efebo in via di trasformazione. Sorride e quando lo fa mostra i due incisivi super cariti nel mezzo.

confronti

Hong Kong e' la svizzera
Guangzhou è Milano che tende a scivolare verso Napoli.

martedì 8 febbraio 2011

guangzhou

Si scrive traslitterato Guangzhou ma si pronuncia piu' o meno "Gonzaa"... dunque i francesi hanno visto bene di chiamarla Canton. Ci sono appena state le olimpiadi asiatiche che hanno praticamente ridisegnato la città, nel senso che ci sono stati ingenti investimenti, ampiamenti di metropolitana, strade ed edifici: gli alberghi si sono messi a nuovo e nuovi ne sono sorti. In particolare lungo il fiume delle perle (che attraversa canton) stanno costruendo un albergo di super-extra lusso... un' opera faraonica composto da ingresso regale con marmi, colonne, sculture in stile antica Roma che occupa lo spazio di un centro commerciale su cui sovrastano due torri gemelle di 40-50 piani ciascuna....
E' una città ricca e benestante, cosi' sembra. L'attività principale agli occhi di un turista e' mangiare prima ancora che lo shopping... e questo la rende simpatica. In ogni strada che si rispetti ci sono piccoli, medi, grandi, grandissimi ristoranti: su piu' piani, o praticamente all'aperto, in strada, con i soliti acquari non di bellezza, ma per permettere ai clienti di scegliersi il pesce desiderato e farlo cosi' cucinare allo schef.
E' una città calda e umida: a febbraio si gira in maglietta e si suda (ma l'ombra puo' essere fresca e l'aria condizionata micidiale), immagino d'estate che caldo afoso possa fare. Per ora le temperature medie sono: min 18, max 29.
E' una città polverosa. penso che questo aggettivo la descriva bene: non direi sporca, piuttosto pulita con una tendenza naturale all'entropia e al trasandato.
Di notte s'illumina: splendono i grattacieli, splendono i ponti. E' il festival dei led: un continuo cambiare colore, luccicare, muoversi di luci e disegni e scritte. Si rimane a bocca a perta per il pacchiano uso delle luci, ma anche per la meraviglia: come i bambini. Infatti ernesto e' esaltato, cosi' corre, parla, salta sul letto dell'albergo di continuo: il suo letto e' vicino al finestrone, siamo al 20esimo piano di 40, e ci affacciamo metà sul fiume e metà su un grattacielo con un eneorme disegno luminoso che alle 7pm s'incendia di rosso, verde, oro, argento.
E c'e anche la torre piu' alta dell'universo: 470 metri... un fistone sinuoso, con curve femminili (dicono gli olandesi che l'anno pensata)